Le Regioni adottino la piattaforma Poste
Vaccini, Regioni e prenotazioni online
di Luciano Ricci e Massimo Pittarello - 08 febbraio 2021
Tra le priorità del nuovo governo, per uscire dalla pandemia e soprattutto dalla crisi economica, sarà necessario riscrivere Recovery Plan. E una voce di spesa, una colonna portante del piano di rilancio, è la digitalizzazione, ossia l’infrastruttura informatica che consenta a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni di potersi connettere, accedere a servizi, scambiare dati in modo veloce e sicuro. Speriamo, visto che fino a qui non è andata proprio benissimo.
Di certo, dalle (fallimentari) esperienze sappiamo che non possiamo più permetterci sprechi. I siti istituzionali sviluppati ad hoc per l’attuazione di bonus e ristori durante questa pandemia, hanno generato disservizi, danneggiato la fiducia e l’immagine di questo nuovo modo di operare. Lo stesso è accaduto per la campagna vaccinale, con il sito di prenotazione della Regione Lazio che è andato in tilt. In una Italia in cui ancora fatichiamo a mettere a regime le lezioni a distanza, è quantomeno discutibile che, proprio per i vaccini degli over80 si decida di procedere con prenotazioni on-line, visto che sono la categoria meno “digitale” e che, se non supportati dalle famiglie, l’onere ricadrà sui medici di base. Inoltre, quando è stato attivato il servizio (il primo febbraio alle 12.00) si poteva prenotare sia la prima che la seconda dose, ma qualcosa non ha funzionato visto che solo una decina di migliaia di persone è riuscita nell’impresa (nel Lazio gli over 80 sono circa 500.000). Per paura di eventuali disservizi (questa è la fama che la pubblica amministrazione digitale si è guadagnata in questi mesi), molti hanno tentato di accedere già dalle 8.00 del mattino mandando il sito in tilt, con i seguenti errori: “c’è coda on line” o “il sito web non è raggiungibile”. E successivamente, benché i dati necessari alla prenotazione siano esigui (basta il codice fiscale), il sito ha continuato a funzionare ad intermittenza.
E’ ovvio che sarebbe grave in situazioni normali. E’ gravissimo ora, visto che questo servizio è propedeutico alla lotta alla pandemia. Talvolta a salvare delle vite. Sicuramente la nostra libertà e l’economia del Paese. Una critica che si rafforza sul fatto che un ente pubblico, Poste Italiane, in collaborazione con un’infrastruttura del sistema Paese, come Eni, ha sviluppato una piattaforma ad hoc messa a disposizione per la totalità delle regioni. Ma che soltanto 4 (Sicilia, Marche, Calabria ed Abruzzo) hanno deciso di adottare, mentre le altre, come appunto Regione Lazio e Regione Lombardia, procederanno in modo autonomo.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. La piattaforma in questione è un sistema che permette alle Regioni italiane di coordinare i flussi di prenotazione, organizzare le somministrazioni e inviare i dati delle vaccinazioni al Ministero della Salute. Due sono le informazioni importanti da tenere in considerazione: primo, la piattaforma è completamente gratuita e permette alle Regioni di risparmiare sullo sviluppo di un’altra piattaforma realizzata a livello locale. Secondo, la rete cloud di Microsoft con la quale è stata sviluppata (Azure) permette di gestire anche i sovraccarichi di informazioni senza registrare problematiche particolari. La piattaforma delle Poste, quindi, c’è; il contributo di Eni, invece, entrerà in gioco in un secondo momento. L’azienda, infatti, dovrà occuparsi dell’analisi dei dati grazie a un “supercalcolatore” (chiamato HPC5). Per effettuare la prenotazione tramite la piattaforma di Poste Italiane i cittadini potranno utilizzare il servizio online attraverso i siti o le App delle Regioni, oppure chiamando i call center adibiti a tale scopo. Inoltre, sarà possibile prenotarsi anche attraverso gli ATM Postamat, ovvero gli sportelli di prelievo di Poste (in questo caso occorrerà inserire la propria tessera sanitaria anziché il bancomat), e anche tramite gli addetti postali, che potranno ricevere la richiesta e inviarla dai palmari in dotazione.
Come chiarito dall’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, al momento la piattaforma non ha un sito di riferimento in quanto non è ancora attiva. Le Regioni che l’hanno scelta, infatti, non hanno ancora aperto le prenotazioni dei vaccini. Si auspica, quindi, che questa piattaforma possa entrare in gioco all’Inizio della fase 3, ovvero quando saranno coinvolti anche i cittadini con meno di 60 anni. Raccomandiamo dunque di abbandonare la strada di sviluppare siti di prenotazione a livello regionale che incrementano lo spreco di denaro in termini non solo di sviluppo, replicato di un sistema informatico identico per tutte le regioni, ma anche in termini di infrastrutture (connettività, data center, server che devono essere dimensionati per gestire il picco del servizio) ed i servizi accessori correlati.
Inoltre, sarebbe auspicabile che il servizio coordinato da Poste ed Eni possa partire fin dalla prima fase; sarebbe un aiuto sociale importante poter far assistere gli anziani soli dai postini presso le proprie abitazioni (visto che siamo in piena emergenza da pandemia e che loro sono la categoria più a rischio), e procedere, attraverso il loro tablet, all’intro, alla prenotazione e al rilascio della relativa ricevuta.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
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