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Public Policy

E’ lo Stato che ha permesso la diffusione dei dati

Una polemica inutile

Il labile spartiacque tra l’incertezza del diritto e la certezza dell’ingiustizia

di Davide Giacalone - 07 maggio 2008

Il miserevole spettacolo dello scontro fra pezzi dello Stato, avente ad oggetto le dichiarazioni dei redditi, continua. Vediamone l’incertezza del diritto e la certezza dell’ingiustizia. Abbiamo una montagna di leggi ed un rosario d’autorità competenti, salvo non sapere n’è cos’è lecito e cosa no, né a chi tocca stabilirlo. Secondo l’Agenzia delle entrate è tutto regolare, secondo l’Autorità delle privacy è tutto sbagliato, e nel frattempo la procura ipotizza reati. Scontro della più assoluta inutilità, perché i dati circolano liberamente e nessuno li fermerà.

Il buon Pizzetti, che si occupa della riservatezza dei nostri dati, è una cordiale persona, ma gli manca il senso dell’umorismo. Si domanda: che ci può fare la polizia se le armerie vendono fucili a tutti? Della serie: la legge punisce, ma non cancella i briganti. Però, mi scusi, se le armi le distribuisse l’esercito si chiamerebbe colpo di Stato. I dati non li ha diffusi un commercialista, ma lo Stato. Una volta messi in rete lì rimangono e rimbalzano per ogni dove. Credo lei abbia ragione, ma è inutile, come temo lo sia il lavoro che fate.

I redditi pubblicati potrebbero essere stati manomessi, avverte Pizzetti. Peggio, falsificano la realtà. I lettori avranno notato che tutti i redditieri più ricchi hanno un socio (o un mantenuto) che ciuccia via la metà del reddito: lo Stato. In realtà il socio è ben più esoso, perché ci sono anche altre tasse. Quando un cliente non paga ecco che dovrebbe rendersi utile il socio, con le leggi ed i tribunali. Buona notte!

Prima chiedi il decreto ingiuntivo, ed il debitore ti fa marameo. Quindi introduci la causa di merito, e ci lasci dieci anni ed i soldi dell’avvocato. Vinci, ma devi far notificare ed eseguire. Ribuona notte! E questo è niente, perché il socio, che dieci anni prima aveva preteso l’iva sull’unghia (20%), è pure capace di contestarti che in quel determinato anno guadagni troppo poco, o l’opposto nell’anno in cui finalmente rivedi i tuoi soldi (smezzando con chi te li doveva). Poi pubblica il dato del singolo anno, falsando la realtà. Avrei capito (non approvato) la serie storica, ma così procedendo, isolando un singolo fotogramma, ci vuol poco a far passare Romeo quale stupratore di Giulietta e pedofilo il cacciatore che abbranca Cappuccetto Rosso.

Pubblicato su Libero di mercoledì 7 maggio

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