Le mappe dell'astensionismo nel '96 e nel 2001
Una disaffezione al voto abituale
In Italia gli astensionisti si concentrano in determinate aree. Un fatto culturaledi Antonio Gesualdi - 20 settembre 2005
L'astensionismo è sempre nelle stesse province. Se così è come impostare un ragionamento coerente con la realtà dei fatti a prescindere dagli ideologismi e dalle improvvisazioni? Semplicemente prendendo atto di quanto ci si para sotto gli occhi.
Le due mappe tematiche che vi mostriamo sono esplicite: nelle elezioni politiche del 1996 e poi del 2001 le macchie rosse - i valori più alti di astensionismo - sono prevalentemente negli stessi posti. Questo ci dice che vi sono nostri concittadini del Friuli e alto Veneto, della lucchesia, del Sud e isole e di tutte le aree di frontiera che vanno a votare, generalmente, meno di altri. Sempre. Di converso le mappe ci dicono, con chiarezza, che vi sono concittadini, soprattutto del Centro Italia e di ampie zone del lombardo-veneto, che vanno alle urne più volentieri.
Da questo, a voi pare, che si possa parlare di disaffezione alla politica, di voto di protesta o di approvazione, di apatia o di chissà che? Certo tutto si può tradurre ideologicamente. Tutto può essere spiegato con tutto. Ma resta il fatto che in decenni e decenni di elezioni (le mappe precedenti sono simili a queste) il non-voto è sempre negli stessi spazi. Insomma chi si astiene lo fa d'abitudine. A prescindere.
L'astensione è frutto di una mentalità.
Le due mappe tematiche che vi mostriamo sono esplicite: nelle elezioni politiche del 1996 e poi del 2001 le macchie rosse - i valori più alti di astensionismo - sono prevalentemente negli stessi posti. Questo ci dice che vi sono nostri concittadini del Friuli e alto Veneto, della lucchesia, del Sud e isole e di tutte le aree di frontiera che vanno a votare, generalmente, meno di altri. Sempre. Di converso le mappe ci dicono, con chiarezza, che vi sono concittadini, soprattutto del Centro Italia e di ampie zone del lombardo-veneto, che vanno alle urne più volentieri.
Da questo, a voi pare, che si possa parlare di disaffezione alla politica, di voto di protesta o di approvazione, di apatia o di chissà che? Certo tutto si può tradurre ideologicamente. Tutto può essere spiegato con tutto. Ma resta il fatto che in decenni e decenni di elezioni (le mappe precedenti sono simili a queste) il non-voto è sempre negli stessi spazi. Insomma chi si astiene lo fa d'abitudine. A prescindere.
L'astensione è frutto di una mentalità.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.