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Serve un intervento in chiave antiproibizionista

Un Paese sempre più “italidiotico”

La bacchetta magica della Ministra Carfagna non risolve il problema della prostituzione

di Luca Bagatin - 15 settembre 2008

Proibire di prostituirsi in strada e di andare a prostitute. Galera, quindi, per "bocca di rosa" e cliente. Certo che la Ministra Carfagna, dalla quale non ci aspettavamo francamente nulla (o quantomeno ci auguravamo di non aspettarci nulla), sta tuttavia facendo un bel po" di danni. Decisamente meglio quando stava in televisione, almeno lì potevi sempre decidere di cambiare canale.

E così ecco che la Ministra ti peggiora la già obbrobriosa, lacunosa e moralista Legge Merlin, presentando un Disegno di Legge che non risolve alcunché e che anzi vedrà ben presto aumentare a dismisura la prostituzione clandestina; discriminare e condannare chi, per libera scelta, decide di vendere il proprio corpo "in piazza" e riempire le carceri di innocenti "rei" solamente del fatto di aver scelto di contrattare una notte di sesso a pagamento.

Bella roba davvero! Roba che solo mentalità "perbeniste" e "perbenino", dalle quali sempre ci guardiamo, potevano concepire. Come se togliere le prostitute dalla strada risolvesse il problema dello sfruttamento legato al mercato clandestino (mercato clandestino, appunto)! Pazzesco, inaudito, tristemente italico se non italidiotico. "Italico" e "mediatico" oserei dire: ovvero "di facciata", di "vetrina": per tutelare unicamente la vista delle persone "perbene", di "buona famiglia". Che magari a puttane ci vanno, di nascosto dalla moglie o dai genitori!

Negli altri Paesi europei, evidentemente ben più civili del nostro anche in questo campo - per così dire - funziona diversamente: dalla Germania, passando per l"Olanda, la Svizzera e la Svezia, la prostituzione è legale. Ovvero si può esercitare in apposite "case di tolleranza", in appositi quartieri della città. La qual cosa non è solo civilissima, specie dal punto di vista igienico-sanitario ovvero tutelante per prostituta e cliente, ma anche l"unico modo concreto per rompere una volta per tutte il mercato criminale legato alla prostituzione anche e proprio perché questi "eros center" sono controllabilissimi dalle Forze dell"Ordine.

La stessa cosa vale peraltro per i "Coffee Shop" olandesi, ove tu puoi fumarti uno spinello senza incorrere in sanzioni, ma soprattutto senza venire in contatto con il narcotraffico e senza finire per diventare un tossicomane come accade regolarmente negli Stati proibizionisti e medievali come l"Italia.

A Pordenone esiste da decenni il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, fondato da prostitute stesse, e con il quale ho avuto la possibilità di collaborare una decina di anni fa e di approfondire la questione. C"è modo e modo di prostituirsi. Spesso, chi lo fa, lo fa per libera scelta. E chi lo fa per libera scelta, lo fa spesso anche con dignità, senza sguaiatezza.

Poi c"è la questione dello sfruttamento che va punito con estrema severità (e non "all"italiana"), specie se riguarda i minori. Questa è l"unica parte del Disegno di Legge Carfagna condivisibile. Per il resto è tutto da rifare in chiave antiproibizionista e legalitaria. A meno di non voler continuare a rimanere un Paese incivile, sessuofobo e punizionista.

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