Calabria sottosopra
Un libro (amaro) per provare a cambiare
Il racconto di una terra difficile in attesa della svoltadi Paola Nania - 11 novembre 2010
L’autore, Nino Amadore, giornalista del Sole 24 Ore, lo definisce “un atto d’amore verso la Calabria” e non abbiamo motivo per dubitarne. Certo è che il suo libro-inchiesta, “Calabria sottosopra” (Rubettino, 12 euro), è amaro, amarissimo. Pure troppo.
Lo dice chiaramente, “con lo spirito del difensore d’ufficio”, anche il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, arrivato a Roma per la presentazione del piccolo volume, già vincitore del Premio Internazionale Calabria 2010.
Un’amarezza che non molla ma al contrario stringe, soffoca, angoscia nel tentativo di guardare in faccia la realtà di una terra pirandelliana, in cui molto è diverso da quello che sembra. Dove le zone grigie, quelle di commistione tra affare e malaffare, sono diffuse. Dove la società civile è strutturalmente latitante. Dove è più facile far finta di niente che agire. Dove le occasioni mancate, elencate dall’autore, sono già troppe.
Nelle pagine di Nino Amadore c’è la ‘ndrangheta, i suoi legami con la cosa pubblica, la burocrazia, la politica, l’economia. C’è l’esempio di “uomini contro”, che combattono pagando un prezzo altissimo. C’è una classe dirigente mediocre o addirittura collusa insieme a una burocrazia che non è mai neutrale. E c’è ovviamente la gente perbene a cui manca però lo scatto d’orgoglio, la rabbia per cambiare le cose.
E’ a loro che consigliamo di leggere “Calabria sottosopra”, per trovare in queste pagine (quasi sempre) desolanti la forza di “darsi una mossa” e abbandonare l’indolenza.
Lo dice chiaramente, “con lo spirito del difensore d’ufficio”, anche il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, arrivato a Roma per la presentazione del piccolo volume, già vincitore del Premio Internazionale Calabria 2010.
Un’amarezza che non molla ma al contrario stringe, soffoca, angoscia nel tentativo di guardare in faccia la realtà di una terra pirandelliana, in cui molto è diverso da quello che sembra. Dove le zone grigie, quelle di commistione tra affare e malaffare, sono diffuse. Dove la società civile è strutturalmente latitante. Dove è più facile far finta di niente che agire. Dove le occasioni mancate, elencate dall’autore, sono già troppe.
Nelle pagine di Nino Amadore c’è la ‘ndrangheta, i suoi legami con la cosa pubblica, la burocrazia, la politica, l’economia. C’è l’esempio di “uomini contro”, che combattono pagando un prezzo altissimo. C’è una classe dirigente mediocre o addirittura collusa insieme a una burocrazia che non è mai neutrale. E c’è ovviamente la gente perbene a cui manca però lo scatto d’orgoglio, la rabbia per cambiare le cose.
E’ a loro che consigliamo di leggere “Calabria sottosopra”, per trovare in queste pagine (quasi sempre) desolanti la forza di “darsi una mossa” e abbandonare l’indolenza.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.