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30 anni dall'assassinio del generale Dalla Chiesa

"Qui è morta la speranza dei palermitani onesti"

Oggi, la figlia del Generale Dalla Chiesa, Rita, parla di "omicidio politico". E' forse possibile darle torto ?

di Luca Bagatin - 03 settembre 2012

A trent"anni esatti dall"omicidio del Generale dell"Arma dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, desideriamo ricordarne brevemente la vicenda ed omaggiarne la memoria. Il Generale Dalla Chiesa fu indiscusso eroe della lotta al terrorismo ed alla mafia in Italia. Lasciato solo dalla classe politica di allora, fu inviato a combattere la mafia in Sicilia come prefetto di Palermo, con pochissimi uomini e mezzi, nonostante le ripetute richieste del Generale stesso, il quale richiedeva poteri speciali che le autorità politiche mai gli fornirono e sempre gli negarono e le cui massime responsabilità vanno al Presidente del Consiglio di allora, Giovanni Spadolini. Fu così che, tragicamente, il Generale Dalla Chiesa e la moglie, Emanuela Setti Carraro, saranno assassinati a colpi Kalashnikov. "Qui è morta la speranza dei palermitani onesti", sarà la scritta che comparirà, nei pressi del luogo dell"attentato, il giorno seguente, 4 settembre 1982. Con Carlo Alberto Dalla Chiesa, forse, morirà anche la speranza degli italiani in una politica più onesta e trasparente, che lasciava morire uno fra i pochi servitori dello Stato onesti. Oggi, la figlia del Generale Dalla Chiesa, Rita, parla di "omicidio politico". E" forse possibile darle torto ?

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