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Piersilvio decide di farsi lo sconto

Quando si è veri signori…

Quindici milioni in meno alla Lega. Perché la Rai non rispetta i diritti. Li ricomprerà?

di Alessandro D'Amato - 14 ottobre 2005

I veri signori gli sconti non li chiedono mai. Al massimo, come nel caso di Piersilvio Berlusconi, li impongono senza trattativa. Mediaset ha infatti comunicato ieri alla Lega Calcio che ha deciso di ridurre autonomamente la somma per l’acquisto dei diritti in chiaro del campionato di calcio di serie A.

Piersilvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset, aveva annunciato la scorsa settimana in un’intervista al Corriere della Sera che se la Rai non avesse smesso di annunciare i goal della serie A a ‘Quelli che il calcio…’. “E’ una questione di principio”, aveva detto Piersilvio. “Quando i diritti erano Rai noi li rispettavamo. Perché la Rai ora non lo fa? Se non prevarrà il buon senso saremo costretti a riconoscere alla Lega Calcio meno denaro, perché parte di ciò che ci era stato garantito non esiste più. Detto, fatto: dai sessanta milioni annui che doveva riconoscere alla Confindustria del pallone, Mediaset ha pensato bene di defalcarsi il 25%, e per di più, ha accompagnato il tutto con un avvertimento alla banca incaricata delle fideiussioni, il San Paolo. Che non dovrà, per alcun motivo pagare il dovuto di Mediaset cercando poi di rivalersi sul debitore.

E’ insolito che chi deve pagare qualcosa si comporti in questa maniera, senza nemmeno cercare di andare a una trattativa con il contraente.

Ancora più strane sembrano le motivazioni di Mediaset, soprattutto se confrontate con quanto successo negli ultimi anni. ‘Quelli che il calcio…’, infatti, non fa altro che rimandare in diretta i goal commentati dai radiocronisti di “Tutto il calcio minuto per minuto”; la Rai ha regolarmente acquistato i diritti radio per le cronache delle partite. Nonostante questo, centinaia di radio (private, locali e regionali) ogni domenica raccontano le partite di calcio da tutti i campi della serie A. Quando la Rai ha tentato di farle smettere, il giudice le ha dato torto appellandosi, a ragione, al diritto di cronaca. E oggi il radioascoltatore può scegliere di ascoltare una radiocronaca su RadioRai o su una delle tante radio private che popolano l’etere. Nel caso della tv, la Rai ha riconosciuto alla Lega negli anni una serie di entrate per i diritti dalle 15 alle 18. Mediaset, nei suoi programmi contenitori domenicali, ha sempre annunciato i goal della serie A (facendo un po’ ciò che fa ora ‘Quelli che il calcio…’).

“Lo ‘sconto’ di Mediaset dovrà essere affrontato dal consiglio di Lega”, ha detto il presidente Adriano Galliani. Un consiglio che si immagina infuocato, e al termine del quale, probabilmente verrà dato mandato allo stesso Galliani di pretendere da Mediaset il pagamento di quanto dovuto. Il quale Galliani quindi dovrà, da consigliere di amministrazione di Mediaset, richiamare il suo vicepresidente (proprietario della squadra che lui dirige) all’ordine e costringerlo ad estinguere un debito che ha contratto l’azienda nel cui board lui siede. Un intricato gioco di interessi in cui finalmente è scomparso il conflitto: tutto è palese, tutto è alla luce del sole. In questo caso potrebbe essere decisiva la mediazione del governo. Che è presieduto dall’azionista di riferimento di Mediaset.

In tutto questo, giungono spifferi dalla Rai: sembra che l’azienda pubblica sia in trattativa per riacquistare i diritti dalle 15 alle 18, per ‘Quelli che il calcio…’ e anche per ‘Stadiosprint’, il programma di dirette dai campi alla fine delle partite. Il programma-clone di ‘Stadiosprint’, in onda su Italia1, non riesce a fare nemmeno la metà dello share del programma che andava su Rai2. Quindi, messa così, sarebbe un colpo doppio per il Biscione. Se la cifra di partenza della trattativa fosse proprio 15 milioni di euro, si arriverebbe al clamoroso paradosso di una cifra pagata da Mediaset per i diritti dalle 18 in poi (quelli che servono per fare il ‘90° minuto’ targato Bonolis) pari a 45 milioni di euro. Cioè la cifra che era disposta a dare la Rai questa estate per avere gli stessi diritti. Mediaset quindi si troverebbe con la trasmissione in esclusiva per 5 anni senza aver sborsato un euro in più. Un gran colpo per l’azionista di riferimento della tv privata. Bisogna vedere se l’azionista di riferimento della tv pubblica (un ministro del governo presieduto dall’azionista di riferimento di Mediaset) dirà di sì.

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