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Ma il declino è un elemento strutturale

Produzione, la guerra dei numeri

Di fronte a due dati contrastanti le coalizioni evidenziano solo ciò che più conviene

di Enrico Cisnetto - 14 febbraio 2006

Conta di più che la produzione sia scesa nel 2005 dell’1,8%, peggior risultato degli ultimi cinque anni, o che a dicembre sia aumentata dell’1,2% rispetto a novembre, più di quanto non ci si aspettasse? (Clicca qui per aprire il grafico sulla produzione industriale e qui per aprire il documento Istat). Semplice: per l’opposizione vale solo il primo dato, e per di più senza tener conto che se destagionalizzato quel -1,8% diventa -0,8%; per il governo si deve considerare esclusivamente la tendenza indicata nel secondo, magari ignorando che l’Isae (istituto del Tesoro) informa che a gennaio la produzione industriale è scesa di quattro decimi di punto e che a febbraio si prevede pari a zero (clicca qui per aprire il grafico sul trend e qui per aprire il documento Isae). Come al solito, e tanto più in campagna elettorale, gli indicatori congiunturali diventano armi da brandire più che strumenti utili per capire. E qui non c’è discussione: comunque la si giri, anche questi dati – gli ennesimi – ci dicono che per l’economia italiana continua la deprimente fase della stagnazione. E’ del tutto evidente che le carenze strutturali prevalgono di gran lunga sulle tendenze congiunturali della nostra economia, e che è sulle prime che occorre concordemente intervenire, invece di scontrasi per uno zero virgola in più o in meno. In Europa è ripreso a soffiare un seppur debole vento di ripresa, che sta rimettendo in movimento la Germania, che consolida la Francia e che spinge la Spagna. Per noi perdere anche questa occasione, come sta avvenendo, sarebbe delittuoso. Potremmo discutere di come agganciare la ripresina continentale, e non di puerilità, per favore?

Pubblicato sul Messaggero del 14 febbraio 2006

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Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.