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Public Policy

L'uso del corpo femminile nelle pubblicità

Nudità è libertà

Più che i corpi delle donne, oggi si annichiliscono le intelligenze con bombardamenti mediatici, pubblicitari e politici.

di Luca Bagatin - 09 luglio 2013

Sento ancora di polemiche (politiche, sic !) a proposito dell"uso del corpo femminile nudo nelle pubblicità. Addirittura si paventano disegni di legge. L"Italia è un Paese di tristoni e di frustrati. Oltre che di politici poco corretti e privi di buonsenso. Il corpo nudo, sia esso femminile o maschile, andrebbe utilizzato in ogni dove. Ce lo insegnavano i Popoli antichi, con la relativa Arte (Sacra, ma non solo). Andrebbe piuttosto vietata la presenza dei politici in tv: è offensiva per il cittadino.Questa una boutade, ma sino ad un certo punto.

Mi chiedo sempre perché ad essere mercificato, nell"immaginario mediatico e collettivo, persino politico, debba sempre essere il corpo femminile. Perché non mercificare e/o far conoscere la realtà della mercificazione del corpo maschile, parlando anche di modelli storici quali Rodolfo Valentino ? Tutto è lecito, io credo, fra persone intelligenti e consenzienti. Per il resto, tornando a monte della mia “boutate”, vorrei citare una massima dell"ottimo Tinto Brass, coniata durante la sua campagna elettorale per i Radicali : "Meglio un culo che una faccia da culo".

Questa storia della mercificazione del corpo femminile mi sembra un falso problema. Guardo la tv, i cartelli pubblicitari, come spesso accade a chiunque. Non mi pare che la pubblicità che utilizza il nudo sia così eccessivamente diffusa. Però mediaticamente "fa notizia" dire questo. E fa notizia anche fare una legge per vietare questo o quell"aspetto, come ad esempio il gioco d"azzardo, sul quale l"amico Cesare Lanza ha scritto un ottimo saggio, il cui spirito libero e libertario condivido in toto. Il problema, tutt"al più, è che la pubbicità è spesso demenziale e sciocca. Utilizza metodi comunicativi incomprensibili e che sviliscono l"intelligenza del telespettatore (vedi il pinguino della Vodafone, ma non solo).

Personalmente sono per l"esaltazione di tutti i corpi. Questo, forse, nelle pubblicità e in ogni dove, si fa poco. Esaltiamo tutti i corpi, dico io: belli e brutti, semmai esistesse la bruttezza o la bellezza in senso assoluto. Ne ho fatta la mia bandiera contro i pregiudizi da quel dì. E l"ho iniziata allorquando mi vedevo e mi vedevano brutto, goffo, con la pancetta e le braccia magrissime (per non parlare delle gambe corte). Ma chi se ne frega ? Il corpo è bello a prescindere, altrimenti nasceremmo vestiti. Semmai è con l"imposizione dei falsi pudori che...ci vergognamo di essere nudi ! Come quella favoletta "pseudo-cristiana" che ci racconta di Dio che mostrò ad Adamo ed Eva il "peccato" (sic !) di essere nudi. Nudità è libertà e semmai sarebbe un peccato se esistesse un Dio così beota e bigotto ! Viva ora e sempre il Serpente ! E il Serpente è un simbolo gnostico e fallico. Non a caso.

Oggi si è perso il senso del Bello, nel senso assoluto. Si crede bello un corpo magro, ammiccante, ma è davvero così ? La pubblicità demenziale e trash è accattivante e sensuale ? Ci pensino un po" su i pubblicitari e poi mi dicano. Viviviamo da qualche decennio una certa involuzione e “americanizzazione” dei costumi. “Americanizzazione” peggiore, se pensiamo che negli USA ci sono stati i più grandi movimenti di Liberazione mondiale, ovvero i movimenti Beatnik e Hippie. Alla fine degli Anni "70, invece, l"indistinzione l"ha fatta da padrone a dispetto anche dei timidi tentativi di controcultura Cyberpunk. Per arrivare agli Anni "90 e "00, alla caduta positiva dei Muri, ma non delle barriere mentali. L"economia, piuttosto che i diritti sociali e civili, l"ha fatta da padrone e oggi che accade ? Oggi non si sviliscono tanto i corpi femminili, quanto piuttosto le intelligenze addormentate e annichilite da bombardamenti mediatici, pubblicitari e politici distruttivi.

Il senso del Bello (per non parlare del Buono e del Vero - e nudità è sinonimo di Verità, se utilizzata libera da ogni condizionamento), è stato in sostanza sostituito dal nonsenso del brutto, del trash, dell"indistinto. Da Brigitte Bardot e Ilona Staller, da Rodolfo Valentino e Marcello Mastroianni si è giunti a Belen Rodriguez e qualche sconosciuto del Grande Fratello. Questo volendo parlare in termini meramente mediatico-mediocri di “casa nostra”. Ma potremo allargare il discorso al cinema o alla politica. I “grandi del passato” sostituiti dal “passato di verdure” che passa il convento dell"increatività.

Me ne rendo conto, sto andando fuori tema, per quanto sino ad un certo punto. Mi chiedo se si placheranno le polemiche sui corpi femminili (come quelle sul gruppo di attiviste “Femen” che a me sono molto simpatiche) e se si inizierà a parlare di altro. Di problemi concreti, di lotta alla corruzione, di sviluppo sostenibile, di diritti individuali e sociali. Ne dubito, purtroppo. Perché la concretezza raramente fa notizia.

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