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La nuova compagine governativa

Le sfide della XVI legislatura

Governo Berlusconi quater: un Esecutivo(anche)di laici, liberali, liberalsocialisti

di Luca Bagatin - 12 maggio 2008

Ci voleva un Governo di centrodestra per avere ben 3 ministri liberalsocialisti, un radicale e molti laici al punto che Luca Volontè dell"Udc, su "Libero" dell"8 maggio, polemizza denunciando la pressoché totale assenza dei cattolici impegnati in politica. Ci voleva un nuovo Governo Berlusconi per far strabuzzare gli occhi a tutti noi laici, liberali, repubblicani che sino all"altro giorno lo vedevamo come il fumo negli occhi (ma mai tanto quanto la compagine "democrat-cattocom" prodiana) e che sospettavamo avrebbe aperto ad un Governo di inciuci con Veltroni & Co. che spazzasse via tutte le nostre battaglie e la nostra storia autenticamente civile ed occidentale.

Ed invece, con l"ottimo Maurizio Sacconi al Welfare ed alla Salute; con il liberalissimo e storicamente liberalsocialista Renato Brunetta all"Innovazione tecnologica (già consigliere economico del Governo Craxi negli anni "80); Franco Frattini agli Esteri (ma non ci sarebbe dispiaciuta nemmeno la pasionaria Margherita Boniver); il radicale Elio Vito ai Repporti con il Parlamento e la laicissima e impegnatissima Stefania Prestigiacomo all"Ambiente, ci riteniamo davvero rassicurati e, diciamolo pure, pressoché totalmente soddisfatti ed entusiasti. E ci sentiamo ancor più rassicurati se pensiamo che la scalmanata e parolaia Lega Nord si è beccata i ministeri meno influenti con Bossi al Ministero del Federalismo e Calderoli a quello della Semplicifazione (costituiti "ad hoc" e praticamente inutili).

L"unico leghista ad avere un Ministero di peso è il moderato Roberto Maroni (che pur fu "scalmanato" negli anni "70 quando militava in Democrazia Proletaria che purtuttavia era un movimento libertario) che fu tutto sommato un discreto Ministro del Welfare che si avvalse della collaborazione del compianto riformista e giuslavorista Marco Biagi, sempre con Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio). Stendiamo invece un velo pietosissimo per la scelta di Tremonti all"Economia e temiamo che con un anti-liberista e anti-mercatista come lui sarà assai difficile ridurre la spesa pubblica improduttiva e gli enti inutili (lo abbiamo già visto all"opera dal 2001 al 2006).

All"Economia infatti avremmo preferito Renato Brunetta o Daniele Capezzone (quest"ultimo quantomeno come sottosegretario). Altro velo pietoso per la scelta della soubrette Mara Carfagna nella compagine governativa. Riteniamo infatti che non abbia alcuna competenza politica e la sua bellezza fisica è pari alla sua inesperienza. Tanto più che si troverà a reggere il Ministero per le Pari Opportunità e ci chiediamo se le signore e le ragazze italiane si sentiranno effettivamente rappresentata da una donna che sino all"altro giorno si è occupata esclusivamente di Spettacolo (per quanto, diciamocelo, il Dicastero delle Pari Opportunità è assolutamente inutile).

Per il resto, ottima la scelta dei ministri giovani ed appassionati (penso ad esempio a Giorgia Meloni, che pure ha idee pressoché totalmente opposte alle mie, ma non posso negarle passione e serietà) alcuni dei quali saranno delle vere e proprie scoperte in quanto sostanzialmente sconosciuti politicamente.

Sulla bontà del programma della compagine governativa, poi, non ci sono dubbi: abolizione delle Province e degli enti inutili (antica battaglia repubblicana di Ugo La Malfa); detassazione degli straordinari e sostegno ai salari; completamento della Legge Biagi con l"introduzione degli ammortizzatori sociali; riduzione della spesa pubblica; abolizione dell"Ici sulla prima casa. Sembra il programma di un governo di Nuovo Centro Sinistra più che di uno di Centrodestra! E bene, dai, in una scala di valori da uno a dieci diamo un bel 7 a questo Governo Berlusconi quater che peraltro sta seguendo l"ottima strada intrapresa dai partiti liberaldemocratici e "conservatori" (anche se il termine mi appare assai improprio) occidentali già solcata prima di lui da Sarkozy, David Cameron e John McCain: ovvero rigettare i valori della destra tradizionale e aprirsi ai valori laici, liberali e libertari andando oltre la destra e la sinistra tradizionale.

Sarko in Francia ha vinto con un programma totalmente liberale in economia e nei diritti civili, occidentale nella politica estera e rigoroso in termini di sicurezza. Egli ha peraltro significativamente voluto nella sua squadra di governo il socialista Bernard Kouchner agli Esteri.
Il "Conservative" David Cameron ha recentemente stravinto alle elezioni amministrative inglesi proponendo un programma radicalmente diverso rispetto al passato del suo partito ed avvicinandosi alla visione liberalsocialista di Tony Blair (assai diversa da quella del più socialburocratico Brown) prevedendo peraltro aperture nei confronti di gay e lesbiche, una politica ambientale più incisiva, il sostegno alla sanità pubblica e la possibilità di legalizzare la cannabis e i suoi derivati. In Inghilterra, peraltro, avanzano anche i Liberaldemocratici che diventano il secondo partito superando i Laburisti la cui nuova virata statalista è stata rigettata in toto dall"elettorato. Per finire, siamo certi che anche il repubblicano statunitense John McCain stravincerà sui candidati democratici (o la Clinton o Obama) proprio per il suo programma liberale nei diritti civili e in economia e per una politica estera tutta improntata alla difesa dei valori umani di libertà e democrazia.

La cosiddetta "sinistra tradizionale" arretra in tutta Europa e financo nella tradizionalmente socialBurocratica Svezia. Ovviamente tranne in Spagna vista e considerata infatti la gestione liberale del socialista Zapatero. La cosiddetta "sinistra tradizionale" (anche se è ormai del tutto improprio parlare di "destra" e di "sinistra") è e sarà destinata alla sconfitta nei prossimi anni, in quanto arroccata su posizioni meramente conservatrici, stataliste e socialburocratiche che garantiscono solo chi è già garantito. Per questo, come nei gloriosi anni "80, vincerà e governerà seriamente solo chi sarà capace di mettere in piedi governi in grado di risollevare l"economia con dinamismo, capaci di ridurre le spese inutili e di garantire sicurezza ai cittadini senza entrare però nella loro vita privata e sotto le loro lenzuola, capace di garantire diritti civili nel pieno rispetto dei doveri.

La sfida, ormai, non è più fra "destra" e "sinistra" ovvero fra "conservatori-popolari" e "progressisti-socialdemocratici", bensì fra Liberali e Conservatori e noi, da anni dalla parte delle libertà e dell"individuo, ci schieriamo sempre e comunque con i primi, consapevoli che il presente ed il futuro si giocano sulla creatività dei singoli piuttosto che sull"inefficienza degli Stati accentratori.

www.lucabagatin.ilcannocchiale.it

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