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L’assenza di valori: il vero male del secolo

La tormentata gestazione del PD

La sinistra non è in grado di reggere le sfide del XXI secolo

di Antonio Gesualdi - 10 ottobre 2007

La bella socialista francese, Segolene Royal, la scorsa settimana a Le Grand Journal ha detto di non aver ancora letto l"ultimo libro di Lionel Jospin che si intitola: "I"impasse". Le credo. Jospin, in sostanza, dice che quello che manca alla sinistra è un progetto politico di valori per il XXI secolo. Dirlo pensando a una Segolene Royal - che un intellettuale come Emmanuel Todd ha definito "candidata del vuoto" - significa affermare che i valori della sinistra, per ora, sono "il vuoto".

Ora se si intende per "vuoto", un nulla tipo nirvana si può risolvere il tutto in una logica di psicopolitica. La sinistra non regge alle sfide del XXI secolo perché è portata da persone che ai valori collettivi, di fatto, antepongono valori narcisistici o, tutt"al più, da new-age. La questione è seria perché il non riconoscimento della "persona" - nell"accezione del cristianesimo occidentale - implica un"accentuazione sui concetti di individualità. Il vuoto metafisico nel quale si dibatte la sinistra, appunto, è il "vuoto" che coglie un antropopolitologo attento come Todd o un vecchio leone come Jospin. I candidati del vuoto sono il prodotto dei valori del vuoto. Una sinistra, sia estrema che moderata, non può reggere solo sul "banale" valore di uguaglianza - che è un valore contingente, di massa, troppo coniugabile con i soli aspetti economici e finanziari - e non può reggere in quanto non culturalmente dotato di un valore ultimo. Ovvero in che cosa consiste, realmente, l"uguaglianza?

E" pur vero che, come insegnava già San Tommaso, si può andare indietro all"infinito, ma se si vuole considerare l"essere umano come emanazione di una perfezione; dopo tutto l"infinito regressivo dovrà pur esserci un"origine. Su questo la sinistra materialista, post-capitalista, catto-comunista non ha che la soluzione ateo-autoritaria o quella, appunto, del "vuoto". Un certo "comunismo spirituale" praticato dai popoli dell"Africa (animista e poligamica) e dell"Asia (musulmana, buddista e confuciana) è originato proprio dalla concezione del "nulla". La new-age che tanto piace alla sinistra è imperniata proprio su questi aspetti. Ma mentre riguardo l"individuo si può anche pensare un periodo di "vuoto" rigeneratore (come sostiene lo psicanalista Davide Lopez), in ambito politico appare difficile pensare ad una società che accetti uno stato di depressione e annullamento collettivo. Perfino i monaci buddisti, quando sono tanti, fanno la rivoluzione, non la non-rivoluzione!

Il nascente Partito Democratico, dunque, senza grandi valori non può che nascere come agglomerato di singolarità. Alla fine dei conti - come dice Veltroni - ci può star dentro pure la moglie di Berlusconi! E perché no lo stesso Berlusconi? E niente si muove nella sinistra europea per gli stessi motivi italiani. Zapatero si è incatenato con le sue stesse mani promuovendo matrimoni brevi e tra omosessuali, adozioni libere, pratiche più facili per cambiare generalità per i transgender, sperimentazione di uso di cannabis, clonazione terapeutica. Una specie di nazione che diventa un parco new-age aperto a tutte le individualità possibili e immaginabili. Il concetto, tra l"altro, che l"individuo possa tutto è l"esatto opposto dei valori della sinistra tradizionale.

In Germania le cose non vanno meglio. L"Spd avrà il prossimo congresso nazionale a fine ottobre, ma sotto la mannaia dei sondaggi che lo danno al 25%, 15 punti in meno dei democratici-cristiani. "Non sono disposto a sopportare ancora questa merda" ha detto seccamente il barbuto presidente Kurt Beck stretto tra chi vuole continuare sulla strada di uno Schroeder e quelli che vogliono recuperare la sinistra comunista di Lafontaine. Il che significa che siamo di fronte non più ad un partito socialdemocratico - compatto e ben organizzato - ma ad un agglomerato che deve scegliere tra un socialismo "del vuoto" e un radicalismo antistorico. Ovvero, detto alla Beck, "una merda!" Ovvero assenza di valori fondanti. E" finita l"utopia del paradiso in terra e il materialismo storico pare tramutato nel vecchio materialismo borghese fatto di egoismi e narcisismi privati vezzeggiati in nome di una pseudo-eguaglianza fatta di pari opportunità o di pari-quote di rappresentanza. Una esasperante corsa verso i diritti, in stile zapaterista, che omette continuamente di precisare i doveri e le responsabilità. Un libertà tout court che dimentica la libertà-per, libertà-da, libertà-di.

Nascerà il Partito democratico, ma sarà un partito che - come tutti i partiti della sinistra europea - potrà avere come obiettivo solo la gestione del potere (alle primarie votano i sedicenni, ci saranno le correnti, il gruppo dirigente è scelto da un capo...). E non a caso a lanciare l"antipolitica è stato Massimo D"Alema: un comunista. Egli, avendo studiato alla vecchia scuola dei quadri di partito, forse sapeva già che, a sinistra, la Politica è finita. E là dove finisce la politica o c"è il vuoto o c"è l"antipolitica.

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