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Public Policy

Dramma Congo

La scomparsa Diomi Ndogala

Lo storico deputato di opposizione e attivista per i diritti civili svanisce nel nulla. Si sospetta rapimento

di Giulia Lo Giudice - 30 agosto 2012

E’ scomparso già da più di due mesi Diomi Ndogala, membro del parlamento della Repubblica Democratica del Congo e capo del partito d’opposizione Democratie Chretienne. Il 27 giugno scorso, infatti, Ndogala era atteso alla convention organizzata dal suo partito presso la chiesa di Notre Dame du Congo a Kinshasa, in cui avrebbe dovuto firmare un accordo di coalizione con altri partiti d’opposizione, la cosiddetta “Carta della Maggioranza Presidenziale Popolare”, ma non si è mai presentato all’evento. Secondo le autorità congolesi, che il giorno successivo alla sua scomparsa hanno fornito una versione ufficiale, il presidente di Democratie Cheretienne sarebbe fuggito in seguito ad un avviso di garanzia a suo carico per un accusa di stupro.

Secondo altre fonti ben informate, fra cui Amnesty International si tratterebbe invece di una sparizione decisa dall’alto per eliminare un oppositore politico importante: Diomi Ndogala non è affatto fuggito, come d’altra parte non ha mai fatto in tutto il suo lungo percorso di battaglie politiche, ma è presumibilmente detenuto in stato di isolamento dai servizi di intelligence congolesi e si troverebbe anche in pessime condizioni di salute, denutrito e senza le adeguate cure mediche a cui si deve sottoporre per il suo precario stato di salute.

Nell’attuale situazione sociopolitica altamente instabile del Congo, un episodio del genere è un chiaro segnale del peggioramento delle condizioni di un paese attraversato da lotte tribali, dalla realtà dei bambini soldato, da faide intestine per il controllo di uno dei territori più ricchi al mondo di materie prime. Il fermo di Ndogala sarebbe infatti avvenuto in totale violazione delle garanzie che la Costituzione congolese prevede per l’arresto di un membro del Parlamento, e cioè l’autorizzazione preliminare del Parlamento o del Senato. Inoltre, si da il caso che Diomi Ndogala, già arrestato e torturato dalla polizia diverse volte in passato per la sua attività politica, sia stato anche vice ministro dell’Economia e delle Finanze durante il governo di Mobutu Sese Seko, prima di fondare un proprio partito.

In particolare alle ultime elezioni, il presidente Kabila, al potere dal 1997, si è confrontato con Etienne Thisekedi, capo della Maggioranza presidenziale popolare (Mpp), la coalizione dei partiti di opposizione sostenuta proprio da Democratie Cheretienne, il partito di Ndogala: la sparizione di Ndogala, secondo l’interpretazione adottata anche da Amnesty International, sarebbe quindi un chiaro tentativo di ostacolare con la forza e con ogni mezzo a disposizione la formazione di un nuovo soggetto politico in opposizione al regime presidenziale.

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