Tutte le novità dal cambio all'Eliseo
La nuova Francia di Sarkozy e Fillon
Per il nuovo premier il voto francese è stato di rottura. E (come da anni) controdi Antonio Gesualdi - 21 maggio 2007
Francois Fillon è stato incaricato dal Presidente Sarkozy di guidare il governo della Francia. Fillon, come Sarkozy, in passato si è molto scontrato con Chirac e ha più volte ripetuto che la classe dirigente francese - ma anche quella europea - manifestava troppe debolezze.
La lezione del voto dei francesi, per Fillon, è la continua conferma che essi, dal 2002, hanno sempre votato "contro". Contro Jospin nel 2002 e poi contro Le Pen al secondo turno. Contro Raffarin alle regionali del 2004 - un 2002 all"inverso, disse - e contro l"Europa nel 2005.
Questa volta, dice Fillon, hanno votato contro "l"impotenza" e "il pensiero unico" dei loro governanti. Una botta a Chirac, ma anche un"analisi lucida.
Il voto dei popoli europei è contro l"eccessiva prudenza dei propri amministratori: gente che si candida e usa la politica per carriera personale e che una volta al potere non esegue il mandato, non agisce per il bene pubblico, ma una parte. E lo dice uno che fa politica da sempre e che è stato l"artefice della campagna elettorale di Sarkozy e che si appresta a governare la Francia.
Dunque si tratta di riaprire un dialogo più proficuo tra il "popolo" e chi è chiamato a rappresentarlo. Si tratta di ristabilire le gerarchie. In Gran Bretagna se uno governa per dieci o quindici anni nessuno si sogna di parlare di dittatura o altro di simile. Governa. In Francia la sinistra non esprime più un Presidente della Repubblica dall"era di Mitterand. Non per questo si sente parlare di regime. In Italia se un governo dà l"impressione di durare anche solo la normale legislatura si comincia a discutere se non sia un caso di occupazione del potere. Dunque nel nostro Paese abbiamo un gran paradosso: una classe dirigente politica inamovibile e governi continuamente rimossi. Se può servire, per il futuro, suggerisco di guardare di più alla Francia e all"Inghilterra che alla Germania. Dalla Francia avremo grandi sollecitazioni nei prossimi anni e la nuova classe dirigente d"oltralpe ha le carte in regola per procurarcele. Fillon nel suo blog personale ha scritto che Sarkozy ha avuto un mandato storico e di cambiamento dai francesi soprattutto per uscire da questa crisi di fiducia. "Un mandato di rottura". E oggi nel primo saluto da capo del governo Fillon ha ribadito che non tradirà l"impegno preso.
L"impegno, dunque, è quello di agire con determinazione per combattere "la debolezza del potere d"acquisto, l"insufficienza del lavoro e della crescita, il declino dell"insegnamento superiore, la violenza e l"esclusione". Insomma un misto di temi economici e di sicurezza e identità che, però, saranno decisi dal governo. Non si tratterà. E per essere più precisi Fillon ha pure dato i temi all"opposizione. La Royal, ha scritto, potrà trattare con noi sulle questioni che riguardano la modernizzazione della V Repubblica, il consolidamento del sistema pensionistico, la lotta contro la deregolamentazione sui temi ambientali e per la riduzione delle pressioni migratorie. Sempre che la Royal - dice Fillon - non decida di tirare le definitive conseguenze dal voto presidenziale!
La lezione del voto dei francesi, per Fillon, è la continua conferma che essi, dal 2002, hanno sempre votato "contro". Contro Jospin nel 2002 e poi contro Le Pen al secondo turno. Contro Raffarin alle regionali del 2004 - un 2002 all"inverso, disse - e contro l"Europa nel 2005.
Questa volta, dice Fillon, hanno votato contro "l"impotenza" e "il pensiero unico" dei loro governanti. Una botta a Chirac, ma anche un"analisi lucida.
Il voto dei popoli europei è contro l"eccessiva prudenza dei propri amministratori: gente che si candida e usa la politica per carriera personale e che una volta al potere non esegue il mandato, non agisce per il bene pubblico, ma una parte. E lo dice uno che fa politica da sempre e che è stato l"artefice della campagna elettorale di Sarkozy e che si appresta a governare la Francia.
Dunque si tratta di riaprire un dialogo più proficuo tra il "popolo" e chi è chiamato a rappresentarlo. Si tratta di ristabilire le gerarchie. In Gran Bretagna se uno governa per dieci o quindici anni nessuno si sogna di parlare di dittatura o altro di simile. Governa. In Francia la sinistra non esprime più un Presidente della Repubblica dall"era di Mitterand. Non per questo si sente parlare di regime. In Italia se un governo dà l"impressione di durare anche solo la normale legislatura si comincia a discutere se non sia un caso di occupazione del potere. Dunque nel nostro Paese abbiamo un gran paradosso: una classe dirigente politica inamovibile e governi continuamente rimossi. Se può servire, per il futuro, suggerisco di guardare di più alla Francia e all"Inghilterra che alla Germania. Dalla Francia avremo grandi sollecitazioni nei prossimi anni e la nuova classe dirigente d"oltralpe ha le carte in regola per procurarcele. Fillon nel suo blog personale ha scritto che Sarkozy ha avuto un mandato storico e di cambiamento dai francesi soprattutto per uscire da questa crisi di fiducia. "Un mandato di rottura". E oggi nel primo saluto da capo del governo Fillon ha ribadito che non tradirà l"impegno preso.
L"impegno, dunque, è quello di agire con determinazione per combattere "la debolezza del potere d"acquisto, l"insufficienza del lavoro e della crescita, il declino dell"insegnamento superiore, la violenza e l"esclusione". Insomma un misto di temi economici e di sicurezza e identità che, però, saranno decisi dal governo. Non si tratterà. E per essere più precisi Fillon ha pure dato i temi all"opposizione. La Royal, ha scritto, potrà trattare con noi sulle questioni che riguardano la modernizzazione della V Repubblica, il consolidamento del sistema pensionistico, la lotta contro la deregolamentazione sui temi ambientali e per la riduzione delle pressioni migratorie. Sempre che la Royal - dice Fillon - non decida di tirare le definitive conseguenze dal voto presidenziale!
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.