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L’operetta governativa sulle droghe leggere

La droga nuoce al Governo

Sulla legge si alternano Turco, Amato e Chiamparino in un festival della contraddizione

di Davide Giacalone - 09 maggio 2007

Il ministro Livia Turco emanò un decreto con il quale si aumentava considerevolmente la “dose personale” di droga, quella entro la quale il consumatore non è in nessun caso punibile (in realtà non lo è quasi mai). Il Tar provvide a mettere in luce l’irregolarità di quell’atto, il cui contenuto si è poi trasferito in un disegno di legge. Nella stessa sinistra il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, sostiene che è ora di finirla con l’antiproibizionismo preconcetto e che anche i consumatori vanno puniti.

Interviene il ministro degli Interni, Giuliano Amato, e lo contraddice ribadendo il no ad ogni forma di proibizionismo che finirebbe, sostiene, con il penalizzare i poveri giovani, vittime innocenti ed inconsapevoli del cattivissimo mercato illegale. Ma parla anche il ministro della sanità, sempre Livia Turco, dicendosi d’accordo con Chiamparino e condividendone “in pieno” l’idea di punire anche i consumatori. Ho riassunto, ma non calcato la mano. Leggendo tutte le dichiarazioni integrali si apprezza l’ancora maggior distanza fra le cose dette da ciascuno, e quelle dette dalla stessa persona in momenti diversi. Il che conferma che la droga nuoce assai alla salute mentale e morale.

In attesa di sapere qual è la linea del governo in materia, ricordo a tutti che il presidente Prodi nominò Sircana portavoce unico e chiese ai suoi ministri di non rilasciare dichiarazioni personali ed estemporanee. Sircana, però, tace in materia, e capisco l’imbarazzo a smentire due esponenti del maggior partito della coalizione, o, alternativamente, quel ministro dell’interno che ha proposto di punire penalmente anche i cittadini che si fermano ad intrattenere rapporti con le prostitute (comprendendo, immagino, anche travestiti, transessuali, transgender e maschi).

Capisco la prudenza, personale e politica, ma quello che stanno gestendo non è un circolo amicale colmo di personalità puntute e desideri di visibilità, ma il governo della Repubblica. Il che richiederebbe una minore incontinenza verbale ed una fruttuosa consultazione preventiva. E’ certamente un vantaggio il fatto che ciascuno sia pronto a sostenere di tutto ed a cambiare idea senza neanche mettere la freccia, ma almeno telefonatevi, fatevi rammentare cosa avevate detto il giorno prima, aiutateci a non credere che siate dei presuntuosi incompetenti.

www.davidegiacalone.it

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