Nasce la più grande compagnia aerea mondiale
L’unione Delta&Northwest
Mentre in America si agisce, in Italia si chiacchieradi Enrico Cisnetto - 02 maggio 2008
Prima di arricciare il naso per il prestito-ponte all’Alitalia – sul quale, comunque, noi italiani non abbiamo di che vantarci, visto che arriva per tenere in piedi una società più che decotta senza però ancora avere uno straccio d’idea sul come salvarla – l’Unione Europea dovrebbe gettare uno sguardo oltreoceano. Dove si sta celebrando senza troppi patemi d’animo e pruriti mercatisti il “matrimonio d’interesse” tra Delta e Northwest, i due giganti del cielo Usa che daranno così vita alla più grande compagnia aerea mondiale.
Un’unione da 31 miliardi di dollari, nata proprio per contrastare gli effetti della concorrenza sfrenata e dell’aumento dei costi del carburante, e dopo che altre quattro piccole compagnie sono finite in amministrazione controllata a causa della crisi generalizzata del trasporto aereo. In attesa di un verdetto dell’Antitrust – che comunque non si è scomposta all’annuncio della fusione – i due colossi hanno già fatto sapere che non procederanno a licenziamenti di massa, e molti pensano che l’operazione darà il via a un “risiko delle compagnie” che consoliderà e razionerà il settore aereo americano.
Insomma, nella culla del capitalismo moderno si comprende che in una situazione di oggettiva difficoltà – per il trasporto aereo come per il mondo finanziario – meglio chiudere un occhio oggi (sulla concorrenza e sull’interventismo statale) per non essere costretti a chiuderli tutti e due domani. Qui da noi, invece, ci si diverte a puntare il ditino come maestrine su quello che non si può fare e quell’altro che non sarebbe opportuno. Lì si agisce. Qui si chiacchiera.
Pubblicato ne Il Mondo di venerdì 2 maggio
Un’unione da 31 miliardi di dollari, nata proprio per contrastare gli effetti della concorrenza sfrenata e dell’aumento dei costi del carburante, e dopo che altre quattro piccole compagnie sono finite in amministrazione controllata a causa della crisi generalizzata del trasporto aereo. In attesa di un verdetto dell’Antitrust – che comunque non si è scomposta all’annuncio della fusione – i due colossi hanno già fatto sapere che non procederanno a licenziamenti di massa, e molti pensano che l’operazione darà il via a un “risiko delle compagnie” che consoliderà e razionerà il settore aereo americano.
Insomma, nella culla del capitalismo moderno si comprende che in una situazione di oggettiva difficoltà – per il trasporto aereo come per il mondo finanziario – meglio chiudere un occhio oggi (sulla concorrenza e sull’interventismo statale) per non essere costretti a chiuderli tutti e due domani. Qui da noi, invece, ci si diverte a puntare il ditino come maestrine su quello che non si può fare e quell’altro che non sarebbe opportuno. Lì si agisce. Qui si chiacchiera.
Pubblicato ne Il Mondo di venerdì 2 maggio
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.