L’ennesimo sciopero Alitalia
L’Italia a terra
Abbiamo sindacati irresponsabili che difendono interessi particolari. In un Paese fermodi Davide Giacalone - 22 maggio 2007
Oggi l’Italia si ferma, dopo le dieci e prima di sera non decollano più gli aerei, sommandosi lo sciopero dei dipendenti Alitalia a quello di uno dei sindacati dei controllori di volo. Oggi non si vola, con quattrocento voli cancellati, ma anche nei giorni scorsi molti sono stati vittime di soppressioni per agitazioni varie. Decine di migliaia di persone che lavorano scontano e sconteranno il danno provocato dagli scioperi. E di questo vale la pena parlare, del diritto di sciopero, riconosciuto anche dalla Costituzione.
Nessuno dei danneggiati sa perché quei lavoratori scioperano, così come nulla sappiamo quando restiamo bloccati nel traffico per un corteo. Sì, vabbe’, per i soldi ed il contratto. Vale per tutti. Me della vertenza specifica non ne sappiamo e non ce ne frega niente. Ne siamo solo vittime. E non è colpa nostra, ma dei sindacati. Prendiamo i controllori di volo: perché scioperano non lo so, e se cerco sui giornali non lo scopro; non li conosco e non li vedo; so che sciopera un sindacato autonomo, ma non so perché gli altri sindacati sono di parere diverso e non ho voglia di perdere tempo per scandagliare le loro idee confuse. Hanno ragione? Forse, chissà, ma per la loro sconosciuta causa l’Italia tutta perde quattrini, quindi temo che se hanno ragione ce la stanno mettendo tutta per darsi torto. Negli Stati Uniti la stessa categoria provò a ricattare il presidente Reagan, che li sostituì con i militari. L’interesse prevalente è quello della collettività. E gli assistenti di volo Alitalia? Chiedono il rispetto “scrupoloso” del contratto. Sentite, l’Alitalia è fallita, è stata salvata più volte con i soldi dei cittadini, sta per essere venduta. Se un contratto non è rispettato ci si rivolge alla magistratura, non si lascia a terra l’Italia. Se si fa la seconda cosa si è degli irresponsabili.
Diranno i sindacati: è colpa della dirigenza. Temo sia colpa di tutti assieme,ed i sindacati sono stati parte della dirigenza. A forza di privilegi ed egoismi si è scassata la compagnia di bandiera, con il sovrappiù delle scelte politiche demenziali, tipo Malpensa. E ciascuno pensa di potere continuare, incurante dei disastri che va seminando. Il diritto garantito costituzionale si riferiva alle vertenze contro il “padrone”, ma qui si colpisce il cittadino.
Pubblicato su Libero di martedì 22
Nessuno dei danneggiati sa perché quei lavoratori scioperano, così come nulla sappiamo quando restiamo bloccati nel traffico per un corteo. Sì, vabbe’, per i soldi ed il contratto. Vale per tutti. Me della vertenza specifica non ne sappiamo e non ce ne frega niente. Ne siamo solo vittime. E non è colpa nostra, ma dei sindacati. Prendiamo i controllori di volo: perché scioperano non lo so, e se cerco sui giornali non lo scopro; non li conosco e non li vedo; so che sciopera un sindacato autonomo, ma non so perché gli altri sindacati sono di parere diverso e non ho voglia di perdere tempo per scandagliare le loro idee confuse. Hanno ragione? Forse, chissà, ma per la loro sconosciuta causa l’Italia tutta perde quattrini, quindi temo che se hanno ragione ce la stanno mettendo tutta per darsi torto. Negli Stati Uniti la stessa categoria provò a ricattare il presidente Reagan, che li sostituì con i militari. L’interesse prevalente è quello della collettività. E gli assistenti di volo Alitalia? Chiedono il rispetto “scrupoloso” del contratto. Sentite, l’Alitalia è fallita, è stata salvata più volte con i soldi dei cittadini, sta per essere venduta. Se un contratto non è rispettato ci si rivolge alla magistratura, non si lascia a terra l’Italia. Se si fa la seconda cosa si è degli irresponsabili.
Diranno i sindacati: è colpa della dirigenza. Temo sia colpa di tutti assieme,ed i sindacati sono stati parte della dirigenza. A forza di privilegi ed egoismi si è scassata la compagnia di bandiera, con il sovrappiù delle scelte politiche demenziali, tipo Malpensa. E ciascuno pensa di potere continuare, incurante dei disastri che va seminando. Il diritto garantito costituzionale si riferiva alle vertenze contro il “padrone”, ma qui si colpisce il cittadino.
Pubblicato su Libero di martedì 22
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.