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Tensioni centrifughe nel centrosinistra

L’ago dei Ds tra Prodi e Rutelli

D’Alema ribadisce l’appoggio a Prodi, Fassino apre alla Margherita

di Patrizia Licata - 13 giugno 2005

Le tensioni nel centrosinistra si fanno di giorno in giorno più evidenti, dopo lo strappo della Margherita. Tensioni centrifughe rispetto alla lista unitaria sostenuta strenuamente da Romano Prodi come unica in grado di vincere le prossime elezioni. I Ds si ritrovano ad essere l’ago di una bussola che ora punta verso il Professore, ora torna a guardare a Rutelli. E non è tanto una questione di idee e programmi che spinge verso l’uno o l’altro leader. Se Massimo D’Alema ribadisce il proprio appoggio a Prodi, è anche perché ha bisogno del suo sostegno per passare dalla Presidenza della Camera al Quirinale. E se dall’altro lato Piero Fassino è pronto ad aprire uno spiraglio verso i rutelliani (il segretario della Quercia ha dichiarato che la Margherita è una parte essenziale dell’Ulivo e la Margherita gli ha risposto, attraverso il suo quotidiano, “Europa”, che l’amicizia col segretario della Quercia non è un optional), sarà anche perché il suo partito vive con difficoltà e sofferenza l’offensiva prodiana. Per tutti i partiti dell’Ulivo, la Lista del Professore si configura sempre più come lo spauracchio destinato a rubare loro importanti fette dell’elettorato. Nella Quercia cominciano ad alzarsi le voci di coloro che vorrebbero correre con il proprio simbolo nel proporzionale. Qualcuno prefigura scenari, forse fantapolitici, in cui il Professore sale al Colle e Fassino siede a Palazzo Chigi. Quel che è certo è che, mentre il centrodestra è sempre più incapace di rispondere alle domande di un Paese in declino, il centrosinistra rimane preda delle sue beghe di partito. E l’Italia si chiede chi penserà a governare.

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