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La mozione

Il Congresso Nazionale del Partito Repubblicano Italiano

Delibera del Pri al congresso del 17 e 18 marzo a Milano

di Giacomo Properzj - 06 marzo 2012

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Il Congresso Regionale del Partito Repubblicano Italiano convocato a Milano per i giorni 17 e 18 marzo c.a. delibera quanto segue.

1.La naturale posizione del Pri nell"attuale confusa ma vivace situazione politica è senza alcun dubbio da collocarsi nell"ambito del cosiddetto Terzo Polo nel quale il Partito Repubblicano deve entrare in posizione autonoma e federale rispetto agli altri movimenti aderenti adoperandosi attivamente per la costituzione di un Comitato Lombardo per il Terzo Polo.

2.Il Partito Repubblicano deve rappresentare nel Terzo Polo un punto di riferimento ideologico e politico che porti alla costruzione di un grande ed articolato “Partito della Repubblica”.

3.Al “Partito della Repubblica” devono partecipare laici e cattolici in via distinta e federale legati dal vincolo costituzionale e da iniziative politiche ed economiche che tendano a riportare l"Italia sulla strada di un Paese democratico, moderno, liberale, economicamente produttivo e di forte impegno europeo.

4.Il “forte impegno europeo” deve consistere nel realizzare in tempi non biblici il “Manifesto di Ventotene” (Rossi Spinelli Colorni), cioè gli Stati Uniti d"Europa.

5.La conseguenza è una necessaria lotta contro le formazioni politiche localqualunquiste traditrici non solo dell"idea nazionale ma anche di quella europea. Per troppo tempo nel nostro Partito si è adottata una tolleranza nei confronti della Lega Nord e delle sue connessioni in nome di insofferenze, del resto comuni a tutti i cittadini, per il peso della burocrazia, il politicismo, l"inefficienza romana e il degrado del Sud. D"altronde il pullulare di nuovi Enti Locali (nuove Province ed Aziende Municipali varie) è il segnale pericoloso di un localismo affaristico e clientelare che si sta consolidando nel settentrione del Paese.

6.L"influenza negativa della Lega e di CL si è pesantemente realizzata sulla Regione Lombardia dove, al di là di scandali continui e di una crescita esponenziale dei costi della politica, non si può registrare altro che inefficacia ed incapacità di produrre un sistema organico di leggi regionali (si tenga presente che la Regione non dovrebbe produrre delibere ma leggi, cioè provvedimenti generali che hanno lo scopo di sistemare nel tempo i modi e le funzioni politiche). Purtroppo da sempre la classe dirigente regionale proveniente dalle amministrazioni comunali non è stata in grado di capire questo salto di qualità (da delibera a legge) ed è questa la causa principale per cui la Regione si è dilatata burocraticamente senza servirsi delle Province,che dovevano essere abolite, e rappresentare le sue braccia locali.

7.Si delinea oggi, malgrado la resistenza passiva di Formigoni, la possibilità di nuove elezioni in Regione. La Chiesa e le più alte autorità religiose di CL sembrano prendere le distanze dagli esponenti politici più compromessi e, in primis, proprio dal Presidente Formigoni. La Lega di Bossi sembrerebbe orientata a candidare Maroni alla presidenza in modo da liberarsene a Roma nell"eventualità di un ritorno all"amicizia berlusconiana. In questo caso, per la verità non del tutto certo, malgrado la lentezza a organizzarsi dei gruppi di centro, il candidato più logico sarebbe l"on. Tabacci.

8.Non possiamo dimenticare poi che la gestione autoritaria e faziosa del Partito ha aperto una sofferenza rappresentata dall"espulsione dell"on. Giorgio La Malfa. Noi chiediamo che questo provvedimento, dettato unicamente da fatti personali, sia revocato

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