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La scandalosa nomina di Orlando Cascio

I pastrocchi di viale Mazzini

Per fare politica con trasparenza e coerenza, occorre sollevare una questione molare

di Davide Giacalone - 23 settembre 2008

Mettiamo, per deprecabile ipotesi, che questo pomeriggio prenda forma l’accordo ed Orlando Cascio diventi presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai. In cambio Pietro Calabrese dovrebbe presiedere l’azienda e Stefano Parisi dirigerla. Nella spartizione la sinistra perderebbe tutto, a partire dalla faccia. Non ne siano soddisfatti, i lettori che antipatizzano per la sinistra, giacché una schifezza resta una schifezza, a chiunque giovi o nuoccia. Mettiamo, invece, che il pastrocchio non funzioni. In questo caso la sinistra perderebbe un presidente Rai ed un direttore capaci, avendo a lungo sponsorizzato un candidato presidente alla vigilanza che incarna il perché è giusto la destra vinca e stravinca, da qui all’eternità.

Da un palco di fine estate, Veltroni annunciava il ritorno dell’opposizione ed esaltava la forza della sinistra. In quella stessa sede disse che Di Pietro aveva pubblicamente stracciato il patto sottoscritto davanti agli elettori. Allora, perché continuano a sostenere l’esponente peggiore dell’alleato traditore? I tremuli orfanelli della politica, che oggi guidano la sinistra, otterranno il duplice risultato di renderla odiosa ai propri elettori e demolirla (ove mai sia possibile) in quel che resta della decantata moralità. Leggo che da altre correnti sinistre si levano voci critiche contro Calabrese, un tempo direttore di Panorama, settimanale della scuderia Mondadori, che quando pubblica libri della sinistra è una grande casa editrice, e per il resto dei giorni è di Berlusconi.

Tutti possiamo essere criticati, ci mancherebbe, ma quelle voci si distinguono per viltà, giacché non hanno il coraggio e la dignità di dire che la nomina scandalosa sarebbe quella di Orlando. A me resta una speranza: che l’onore perso dalla sinistra sia presente da qualche parte, a destra. Che la politica eclissatasi a sinistra sia sorta in qualche altra landa. Quindi mi resta la speranza che qualcuno sollevi una sana e forte questione morale, affermando che il voto ad Orlando Cascio sarebbe il più violento ed intollerabile sfregio a quanti credono che la politica possa essere fatta con onestà di pensiero, trasparenza e coerenza. Lo scontro può essere duro, così come gli accordi possono essere virtuosi, in democrazia. Ma questa è solo una schifezza.

Pubblicato su Libero dimartedì 23 settembre

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