Antonio Martino: il PdL non è un “partito liberale"
Guardiamo al futuro
Verso un nuovo, autentico, Partito Liberaldemocratico di massa per le libertà degli individuidi Luca Bagatin - 23 marzo 2009
Sono d"accordo con il condirettore de “La Voce Repubblicana” Italico Santoro quando, nel suo articolo di fondo del 18 marzo scorso sul nostro giornale di repubblicani storici, afferma che al convegno di fondazione dell"Associazione Libertiamo – per un"anima libertaria nel PdL – ha avuto ragione Antonio Martino.
Antonio Martino è un liberale della prima ora, figlio del grande ministro del PLI Gaetano Martino.
Antonio Martino è stato fra i fondatori di Forza Italia ed ha tentato in tutti i modi di dare a quel partito un"anima liberale, libertaria e liberista. Con risultati – invero – sostanzialmente deludenti.
Martino, allo stesso convegno organizzato da Benedetto Della Vedova – come correttamente riportato da Italico Santoro - ha infatti rilevato come il PdL partito unico che sta per nascere: “somiglia al colbertismo, al fascismo, al socialismo, ma non al liberalismo”. Le prese di posizione del Premier Berlusconi e di suoi Ministri - francamente insospettabili - come Maurizio Sacconi sul “caso Englaro”, e più in generale sui diritti civili sui quali al momento il governo non ha fatto nulla (ancora sulla carta la proposta di Brunetta e Rotondi sulle coppie di fatto ribattezzata “Didore”), ma anche le posizioni di scarsa liberalizzazione del mercato del lavoro e dell"impresa, ci fanno infatti ritenere che la dose di libertà individuali ed economiche del e nel PdL siano scarsissime.
Ci attendiamo, non a caso, più che un Partito Unico, una scissione che porti ad una fuoriuscita dei liberali doc. Lo stesso Della Vedova dovrebbe cominciare ad aprire gli occhi. Leader e cervelli liberi e pensanti, in quello che oggi è il PdL, sembrano infatti non mancare. Oltre al critico Gianfranco Fini, oggi si aggiunge anche Antonio Martino. E chissà che finalmente non ne nasca – nel prossimo futuro - un nuovo, autentico, Partito Liberaldemocratico di massa. Né di destra né di sinistra: semplicemente per le libertà degli individui.
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
Martino, allo stesso convegno organizzato da Benedetto Della Vedova – come correttamente riportato da Italico Santoro - ha infatti rilevato come il PdL partito unico che sta per nascere: “somiglia al colbertismo, al fascismo, al socialismo, ma non al liberalismo”. Le prese di posizione del Premier Berlusconi e di suoi Ministri - francamente insospettabili - come Maurizio Sacconi sul “caso Englaro”, e più in generale sui diritti civili sui quali al momento il governo non ha fatto nulla (ancora sulla carta la proposta di Brunetta e Rotondi sulle coppie di fatto ribattezzata “Didore”), ma anche le posizioni di scarsa liberalizzazione del mercato del lavoro e dell"impresa, ci fanno infatti ritenere che la dose di libertà individuali ed economiche del e nel PdL siano scarsissime.
Ci attendiamo, non a caso, più che un Partito Unico, una scissione che porti ad una fuoriuscita dei liberali doc. Lo stesso Della Vedova dovrebbe cominciare ad aprire gli occhi. Leader e cervelli liberi e pensanti, in quello che oggi è il PdL, sembrano infatti non mancare. Oltre al critico Gianfranco Fini, oggi si aggiunge anche Antonio Martino. E chissà che finalmente non ne nasca – nel prossimo futuro - un nuovo, autentico, Partito Liberaldemocratico di massa. Né di destra né di sinistra: semplicemente per le libertà degli individui.
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L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.