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Una coppia variegata con grandi potenzialità

Giovanni Bazoli e Franco Bernabé

Le attuali sfide finanziarie potrebbero essere decise da un inedito connubio

di Alessandro D'Amato - 15 gennaio 2007

Una strana coppia dalle grandi potenzialità. Che potrebbe essere decisiva nelle sorti delle partite finanziarie più importanti di questi tempi. Si parla di Giovanni Bazoli e Franco Bernabé, presidente di Intesa San Paolo e rappresentante italiano di Rothschild, i quali hanno aperto molti dossier insieme, e ne hanno in programma altri.

Di ufficiale c’è soltanto una smentita di rito: quella sulla cordata in formazione per Alitalia, ma i bene informati raccontano di un attivismo che va ben oltre le aspettative. Ad esempio, per uno sbocco in Cina: Intesa lo brama da un po’, e l’ex ad di Eni e Telecom, che da anni è nel board di Petrochina ed è ancora vicepresidente di 3 Italia, dove comanda Hutchinson Whampoa. Oltre a essere stato azionista di Andala, la società che partecipò al consorzio H3G al tempo della gara per le licenze Umts. E per questo si sussurra che tra gli obiettivi nemmeno tanto scoperti del duo ci potrebbe essere la Telecom, nella quale un intervento “salvatore” potrebbe essere salutato con favore dalla politica nel nome dell’italianità. Ma la partita di Bazoli e Bernabé potrebbe essere invece più articolata, e passare per la fusione Hopa-Mittel arrivando fino a Trieste. L’offerta della finanziaria del dominus di Intesa potrebbe prevedere la nascita di una nuova società e passerebbe per il conferimento alla Mittel di importanti partecipazioni, come quelle in Telecom o in Generali, in cambio di azioni della nuova società. In questo piano rientrerebbero anche Roman Zaleski e la Palladio Finanziaria, oggi attivissima nel mettere i bastoni tra le ruote all’unione tra le due scatole finanziarie. La nuova entità finanziaria che nascerebbe avrebbe l’1,2% di Rcs, e potrebbe riunire il 3,72% di Hopa e il 2% di Zalesky nell’ex monopolista dei telefoni, e potrebbe sferrare l’attacco al Leone di Trieste, da sola o in compagnia. Confidando anche in qualche alleato all’interno del board. E così il presidente di Intesa coronerebbe il vecchio sogno di succedere a Cuccia, se non nel ruolo, di certo nell’immaginario come il nuovo dominus indiscusso della comunità finanziaria.

Insomma, gli obiettivi attribuiti dalle voci a Bazoli e Bernabé sono talmente tanti che sembra una storia di fantafinanza. Di certo c’è che una coppia così variegatamente assortita si è vista raramente: un cattolico bresciano imparentato con Paolo VI e un laico che ha sempre navigato in acque lontane – e spesso in parziale o totale contrapposizione – rispetto a quelle cattoliche. Ma si sa, business is business.

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