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Il bipolarismo coatto è al tramonto

Forma istituzionale e sostanza politica

Il compito della prossima legislatura è costituente. Chi si attarda, perderà

di Davide Giacalone - 08 febbraio 2008

Tolto di mezzo il prodismo, l’occasione costituente è a portata di mano. Già se ne colgono i segni, positivi, in quel che precede la campagna elettorale. Cerchiamo di non sprecare l’occasione, perché sono le forze politiche che cambiano le istituzioni, e sono le forme istituzionali a modellare le forze politiche. Il divenire è continuo, non deterministicamente positivo, e non consente d’oziare domandandosi se viene prima l’uovo o la gallina. La scelta di Veltroni, l’idea di portare il pd alle elezioni da solo, senza lavorare ad alleanze tanto vaste quanto false, non è coraggiosa, è saggia. Elezioni che partono perse sono un’ottima occasione per cambiare forma politica e classe dirigente. La rottura nella sinistra, inoltre, porta con sé la distruzione dell’assetto istituzionale che Berlusconi (meritoriamente) impose nel 1994. Quel bipolarismo tramonta, perché uno dei due poli, dopo essersi massacrato, ha deciso di non stare più al gioco. In queste condizioni il centro destra può anche presentarsi ricoalizzando tutti ed assicurandosi la vittoria. Ma rischia d’attardarsi in una partita che si rivolge al passato. Inoltre, ne ho già scritto, i due elettorati di riferimento sono assai più avanti, nel processo di unificazione, dei gruppi dirigenti. E’ tempo, dunque, che anche nel centro destra si prenda atto della realtà: il maggioritario non è stato introdotto dalla legge Mattarella, e neanche dalla Calderoli, che pure prevede un premio di maggioranza, ma sarà frutto della scelta veltroniana. Questo, a sua volta, renderà necessario un cambio istituzionale, mettendo i vincitori nelle condizioni di governare, veramente, e consegnando agli sconfitti l’essenziale ruolo di vigilare e denunciare, veramente. Mentre tutti dovranno sapere che le elezioni successive non potranno essere la continuazione galleggiante del passato, ma la vittoria o la sconfitta di precise proposte politiche.

Il compito della prossima legislatura, se non vorrà essere altro tempo perso, sarà quello di trascinare le istituzioni dove la realtà è già arrivata. Chi si attarda perde, o perderà. Per questo il centro destra non dovrebbe adagiarsi su forma e personale tradizionali, con i quali cogliere l’ultima vittoria, ma fare spazio a quelli che consentano di gareggiare, e vincere, anche in futuro.

www.davidegiacalone.it

Pubblicato da Libero di venerdì 8 febbraio

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