Gli equilibri finanziari di nuovo in moto
Fassino banchiere avvisa Prodi
Il segretario DS a favore di Unicredit e contro Intesa e Bnl riapre il risiko bancariodi Enrico Cisnetto - 24 novembre 2006
Quando parla di banche, Piero Fassino è proprio sfortunato. Sembra che ogni parola del segretario dei Ds sul tema sia destinata a suscitare un polverone. Le sue critiche alla cessione da parte di Banca Intesa e Bnl delle partecipazioni in Sudamerica, e il contemporaneo elogio a Unicredit e alla sua politica di internazionalizzazione, hanno innescato una serie di polemiche interessate e di pelosissimi richiami al rispetto del libero mercato. Eppure, a Fassino è difficile dargli torto nel merito. Certo, magari avrebbe dovuto essere più prudente, visto cos’è successo due estati fa, quando quella frase improvvida (“Abbiamo una banca?”) mormorata al telefono a Giovanni Consorte ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl, gli procurò un guaio mediatico così grande da spingerlo sull’orlo delle dimissioni. In questa occasione, poi, c’è stata la corsa a leggere le sue parole come una critica implicita e una vendetta strisciante contro Prodi (di cui Bazoli è uno sponsor nemmeno troppo nascosto) e Rutelli (considerato vicino ad Abete).
Ipotesi non del tutto peregrine, visto che c’è anche da considerare la nomina di Iozzo alla Cdp – voluta proprio da Fassino – che libera un posto nell’organigramma di SanIntesa (magari proprio a quel Pietro Modiano, vicino a D’Alema, che ne era rimasto fuori). Ma in realtà l’uscita del segretario dei Ds vuol dire una cosa sola: il tema degli equilibri bancari si è rimesso in moto. Ed è abbastanza naturale che l’azionista di maggioranza del governo voglia “dire” la sua, visto che il premier non manca di “fare” il suo.
Pubblicato su Il Mondo del 24 novembre 2006
Ipotesi non del tutto peregrine, visto che c’è anche da considerare la nomina di Iozzo alla Cdp – voluta proprio da Fassino – che libera un posto nell’organigramma di SanIntesa (magari proprio a quel Pietro Modiano, vicino a D’Alema, che ne era rimasto fuori). Ma in realtà l’uscita del segretario dei Ds vuol dire una cosa sola: il tema degli equilibri bancari si è rimesso in moto. Ed è abbastanza naturale che l’azionista di maggioranza del governo voglia “dire” la sua, visto che il premier non manca di “fare” il suo.
Pubblicato su Il Mondo del 24 novembre 2006
L'EDITORIALE
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Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.