Fallito totalmente l’obiettivo
L’emergenza era il sovraffollamento carcerario, ma è stato commesso un grave erroredi Davide Giacalone - 14 dicembre 2006
L’indulto doveva servire per tamponare l’emergenza del sovraffollamento carcerario. Ha totalmente fallito l’obiettivo. L’indulto, prima di essere giudicato buono o cattivo, va valutato dal punto di vista dell’efficacia: è stato inutile. Incontro spesso, pubblicamente, esponenti del centro sinistra che dicono: mica l’abbiamo votato solo noi. Mentre quelli del centro destra svicolano e preferiscono tacere. Oramai, per tanti politicanti, il mondo si riduce alla contrapposizione destra-sinistra, il resto non conta. L’indulto era il peggiore strumento possibile rispetto all’obiettivo, perché non ha risolto un bel nulla, le carceri sono piene come prima, ed in più o si celebrano processi suicidi o si assiste a tribunali che, per ripicca, emettono condanne maggiorate di tre anni, la giusta pena più l’indulto. Oggi sono i magistrati stessi a chiedere che si aggiunga anche l’amnistia, per non essere travolti dalla mole di processi arretrati, che anche per loro responsabilità si è accumulata. L’autoamnistia.
Sostenere che una famiglia era stata sterminata a causa dell’indulto è risultato un errore di fatto, oltre che una castroneria. Ma le colpe dell’indulto restano lì, e sono quelle di un mondo politico capace di litigare solo su carriere ed onorari, allestendo i funerali della giustizia.
Pubblicato su Libero del 14 dicembre 2006
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Società Aperta è un movimento d’opinione, nato dall’iniziativa di un gruppo di cittadini, provenienti da esperienze professionali e politiche differenti, animati dalla comune preoccupazione per il progressivo declino dell’Italia, già dal lontano 2003, quando il declino dell’economia, almeno a noi, già era evidente come realtà acquisita. L’intento iniziale era evitare che il declino diventasse strutturale, trasformandosi in decadenza. Oltre a diverse soluzioni economiche, Società Aperta, fin dalla sua costituzione, è stata convinta che l’unico modo per fermare il declino sarebbe stato cominciare a ragionare, senza pregiudizi e logiche di appartenenza, sulle cause profonde della crisi economica italiana e sulle possibili vie d’uscita. Non soluzioni di destra o di sinistra, ma semplici soluzioni. Invece, il nostro Paese è rimasto politicamente paralizzato su un bipolarismo armato e pregiudizievole, che ha contribuito alla paralisi totale del sistema. Fin dal 2003 aspiravamo il superamento della fallimentare Seconda Repubblica, per approdare alla Terza, le cui regole vanno scritte aggiornando i contenuti della Carta Costituzionale e riformulando un patto sociale che reimmagini, modernizzandola, la costituzione materiale del Paese. Questo quotidiano online nasce come spin-off di Società Aperta, con lo scopo di raccogliere riflessioni, analisi e commenti propedeutici al salto di qualità necessario