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Il valore dell'Euro

Facciamoci furbi. Parità con il dollaro

Se l’euro scendesse rapidamente verso la parità con il dollaro forse le cose potrebbero andar meglio. In fondo della crisi dell’eurosistema stiamo pagando un conto salato.

di Enrico Cisnetto - 27 luglio 2012

Strano.L’euro, inteso come sistema monetario, vive il momento più critico dallanascita ed è decisamente al minimo storicodella sua credibilità, ma come valuta ha invece un cambio ancora sostenuto, ocomunque non in linea con la crisi che attraversa, tanto nei confronti deldollaro come della sterlina e in certa misura del franco svizzero. Prendiamo ilrapporto con la valuta americana: non solo oggi, essendo intorno a 1,21 è maggioredel 2,5% di quanto non fosse (1,18) nel suoprimo giorno di vita, a gennaio 1999, ma è superiore di ben il 31% al minimo storico di 0,84toccato nel luglio del 2001 in una condizione di debolezza (e di forza deldollaro) neppure paragonabile a quella odierna. Una differenza di pocoinferiore a quella (33%) che separa il cambio euro-dollaro dal massimo storicodi 1,60 del luglio 2008. Naturalmente nel rapporto tra le due divise, non contasolo la situazione europea e le scelte di politica monetaria della Bce, moltodipende da quanto accade al di là dell’oceano. E si sa che la capacità diincidere da parte del governo Usa e della Federal Reserve è ben maggiore. Mache l’euro abbia un cambio ancora relativamente alto lo testimoniano anche lasterlina e il franco svizzero. La prima quota ora 0,78 cioè un cambio circa ametà strada tra il minimo di 0,57 del maggio 2000 e il massimo di 0.978 di fine2008. Il secondo ruota intorno a 1,20 cioè un valore che è sì molto distantedal massimo di 1,68 dell’ottobre 2007 ma rimane pur sempre più alto del minimo di1,04 cui era arrivato il 10 agosto dell’anno scorso, all’inizio della maledettaestate degli spread. Solo nel cambio con lo yen l’euro è vicinissimo ai minimi:94 contro 89,3 dell’ottobre 2000, mentre il massimo del luglio 2008 di 169,7 èdistantissimo. Insomma, valuta giapponese a parte, per essere nel pieno della secondabufera degli spread e nella stagione dei downgrade, l’euro è decisamente alto.Segno che i mercati sono dislessici? Che è sopravvalutata la crisi o che èsopravvalutata a moneta unica? Una cosa è certa: essendo l’Europa l’unicagrande area mondiale ad essere in recessione, non sarebbe affatto male se l’eurosubisse un deprezzamento “competitivo” che aiuterebbe non poco le esportazionicontinentali. Proprio l’altro giorno abbiamo saputo che in giugno, invertendouna tendenza positiva, l’export verso i paesi extra-Ue è calato (anche se ilsemestre si chiude positivamente). Se l’euro scendesse rapidamente verso laparità con il dollaro forse le cose potrebbero andar meglio. In fondo dellacrisi dell’eurosistema stiamo pagando un conto salato. Non sarebbe ora di farsifurbi e sfruttare l’unico lato positivo di questa maledetta situazione?

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Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.