Dico, regolamentazione illiberale
La vita a due può essere materia governativa? Anche nel contenuto il ddl è assurdodi Davide Giacalone - 14 febbraio 2007
Con ogni probabilità quella roba vivrà solo nei dibattiti politici e non diventerà legge. Non ne sentiremo la mancanza, così come non la sentono gli italiani che, nel frattempo, come c’informano i dati dell’Istat, si sposano sempre di meno, fra quanti si sposano cala la percentuale di quelli che lo fanno in chiesa, aumentano le convivenze, quindi le coppie di fatto, e la percentuale di bambini (giustamente tutelati dalla legge) nati fuori dal matrimonio sale al 15 per cento. In altre parole: gli italiani sono già laici e già ritengono di poter decidere liberamente della propria vita senza attendere che il pateracchio sbarchi sulla Gazzetta Ufficiale. Questo dato di fatto può essere osservato con soddisfazione o con preoccupazione, può dar luogo a riflessioni politiche, economiche, etiche o religiose, ma rimane un fatto e gli unici a non volerlo considerare tale sono i legislatori. Fra i quali i primi, per tornare alla bipartizione descritta all’inizio, conoscono e praticano il fatto, ma lo negano in principio, i secondi lo sentono estraneo e negativo, ma ne decantano in principio il valore libertario. Se Dante li avesse visti all’opera, l’inferno avrebbe avuto un’ulteriore anticamera dopo gli ignavi.
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Pubblicato da Libero del 14 febbraio 2007
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Società Aperta è un movimento d’opinione, nato dall’iniziativa di un gruppo di cittadini, provenienti da esperienze professionali e politiche differenti, animati dalla comune preoccupazione per il progressivo declino dell’Italia, già dal lontano 2003, quando il declino dell’economia, almeno a noi, già era evidente come realtà acquisita. L’intento iniziale era evitare che il declino diventasse strutturale, trasformandosi in decadenza. Oltre a diverse soluzioni economiche, Società Aperta, fin dalla sua costituzione, è stata convinta che l’unico modo per fermare il declino sarebbe stato cominciare a ragionare, senza pregiudizi e logiche di appartenenza, sulle cause profonde della crisi economica italiana e sulle possibili vie d’uscita. Non soluzioni di destra o di sinistra, ma semplici soluzioni. Invece, il nostro Paese è rimasto politicamente paralizzato su un bipolarismo armato e pregiudizievole, che ha contribuito alla paralisi totale del sistema. Fin dal 2003 aspiravamo il superamento della fallimentare Seconda Repubblica, per approdare alla Terza, le cui regole vanno scritte aggiornando i contenuti della Carta Costituzionale e riformulando un patto sociale che reimmagini, modernizzandola, la costituzione materiale del Paese. Questo quotidiano online nasce come spin-off di Società Aperta, con lo scopo di raccogliere riflessioni, analisi e commenti propedeutici al salto di qualità necessario