No taxation without representation
Chi ricorda David Riccardo
Il rischio è che si venga travolti da una doccia freddadi Giacomo Properzj - 07 marzo 2011
Sul Corriere di oggi (4 marzo) il prof Giavazzi chiarisce, tra le altre cose, il vero contenuto delle dichiarazioni del ministro Tremonti sul rapporto tra la ricchezza privata degli italiani e il loro debito pubblico. Ragionamenti del ministro assai pericolosi, come mi è già capitato di dire, perché brutalmente significano che le ricchezze private degli italiani possono servire a compensare il debito del Paese attraverso sistemi vari che vanno dalla patrimoniale alle privatizzazioni.
Il governo Amato, a suo tempo, provvide con un prelievo forzoso e senza preavviso sui conti correnti che non è stato dimenticato dai cittadini. Oggi si pensa ad una pratrimoniale (v. Bersani &c.) o ad un aumento dell"imposizione fiscale, tutte misure che il Giavazzi ritiene sarebbero letali per la necessaria ripresa economica del Paese. Giustamente il professore propone una serie di piccole misure nel settore delle liberalizzazioni e della diminuzione della spesa in particolare, dico io, della spesa “politica” cioè dell"enorme numero degli eletti ai vari livelli che, secondo un rapporto della Uil, sarebbero forse più di un milione ma, sicuramente, più di quattrocentomila nelle sole istituzioni.
Nel primo scampolo di federalismo fiscale, approvato qualche giorno fa dal Parlamento nel tripudio leghista, sono già contenute in via surrettizia alcune patrimoniali che vengono affidate ai Comuni per non smentire il Presidente del Consiglio che ha negato la possibilità qualsiasi patrimoniale: ICI sulle seconde case e sui terreni fabbricabili ad libitum dei Comuni e in danno dei non elettori di questi Comuni, così come la tassa di soggiorno che viene pagata dai turisti.
Il danno è nello stesso tempo politico e morale perché i principi della vecchia teoria ricardiana, secondo cui la misura del consenso degli elettori è rapportata alla sopportabilità del livello fiscale cui sono sottoposti, vengono completamente capovolti giacché vengono tassati cittadini che non votano in quel Comune e il Governo se ne tiene fuori perché è un problema locale. Questa furbata sarà più difficile invece realizzarla con le Regioni che hanno, in alcune materie e su certe parti del territorio nazionale, potestà legislativa e quindi devono prendersi la responsabilità di quello che fanno.
Per ora questa parte del federalismo non è stata ancora votata e comunque si rimanderà a lungo termine la sua esecuzione. Quanto all"enorme ammontare del debito pubblico si sostiene che è colpa dei governi della prima repubblica (Craxi Spadolini Andreotti ricattati dai comunisti) senza curarsi del fatto che nel frattempo sono trascorsi vent"anni e praticamente nulla è stato fatto per diminuirlo anzi, negli ultimi tempi è aumentato.
La propaganda ormai ha sostituito la politica ed ha istupidito gli elettori ma c"è li rischio che una doccia fredda venga a scuoterli tra poco tempo: speriamo che non ci provochi a tutti un infarto ma solo un raffreddore.
Il governo Amato, a suo tempo, provvide con un prelievo forzoso e senza preavviso sui conti correnti che non è stato dimenticato dai cittadini. Oggi si pensa ad una pratrimoniale (v. Bersani &c.) o ad un aumento dell"imposizione fiscale, tutte misure che il Giavazzi ritiene sarebbero letali per la necessaria ripresa economica del Paese. Giustamente il professore propone una serie di piccole misure nel settore delle liberalizzazioni e della diminuzione della spesa in particolare, dico io, della spesa “politica” cioè dell"enorme numero degli eletti ai vari livelli che, secondo un rapporto della Uil, sarebbero forse più di un milione ma, sicuramente, più di quattrocentomila nelle sole istituzioni.
Nel primo scampolo di federalismo fiscale, approvato qualche giorno fa dal Parlamento nel tripudio leghista, sono già contenute in via surrettizia alcune patrimoniali che vengono affidate ai Comuni per non smentire il Presidente del Consiglio che ha negato la possibilità qualsiasi patrimoniale: ICI sulle seconde case e sui terreni fabbricabili ad libitum dei Comuni e in danno dei non elettori di questi Comuni, così come la tassa di soggiorno che viene pagata dai turisti.
Il danno è nello stesso tempo politico e morale perché i principi della vecchia teoria ricardiana, secondo cui la misura del consenso degli elettori è rapportata alla sopportabilità del livello fiscale cui sono sottoposti, vengono completamente capovolti giacché vengono tassati cittadini che non votano in quel Comune e il Governo se ne tiene fuori perché è un problema locale. Questa furbata sarà più difficile invece realizzarla con le Regioni che hanno, in alcune materie e su certe parti del territorio nazionale, potestà legislativa e quindi devono prendersi la responsabilità di quello che fanno.
Per ora questa parte del federalismo non è stata ancora votata e comunque si rimanderà a lungo termine la sua esecuzione. Quanto all"enorme ammontare del debito pubblico si sostiene che è colpa dei governi della prima repubblica (Craxi Spadolini Andreotti ricattati dai comunisti) senza curarsi del fatto che nel frattempo sono trascorsi vent"anni e praticamente nulla è stato fatto per diminuirlo anzi, negli ultimi tempi è aumentato.
La propaganda ormai ha sostituito la politica ed ha istupidito gli elettori ma c"è li rischio che una doccia fredda venga a scuoterli tra poco tempo: speriamo che non ci provochi a tutti un infarto ma solo un raffreddore.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.