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Public Policy

Una relazione efficace e pragmatica

Antitrust, attacchi alle banche

Confermata l’attenzione ai problemi quotidiani come ai grandi interessi

di Enrico Cisnetto - 25 giugno 2008

Pugno di ferro in guanto di velluto. Con una relazione tanto misurata quanto efficace, il presidente dell’Antitrust ha ancora una volta confermato la validità del Catricalà-pensiero, fatto di attenzione alle cose di tutti i giorni (il prezzo del pane, quello dei libri scolastici) come dei grandi interessi, ma affrontati sempre con pragmatismo, senza voli pindarici e “cahier de doléance” per i (limitatissimi) poteri della sua Authority. Certo, non mancano gli attacchi e gli affondi: soprattutto contro banche e assicurazioni, ma anche contro gli accordi sottobanco sui prezzi (i cosiddetti “cartelli”) diffusi in molti settori dell’economia. Ma alla fine prevale la sensazione di aver svolto bene il proprio lavoro di guardiano del mercato, nonostante le armi spuntate di cui dispone.

Andando con ordine, ecco le rampogne. Primo: contro le commissioni di massimo scoperto sui conti correnti, definite “una prassi iniqua e penalizzante per i risparmiatori e per le imprese”, che deve essere abolita. Secondo: contro i ritardi con cui si sta applicando la normativa per la cosiddetta portabilità dei mutui (con 23 istituti finiti nel mirino della Autorità). Terzo: contro i conflitti di interesse tra gruppi assicurativi e bancari. Quarto: contro i cartelli, che sono “misfatti contro la società, che negli Usa vengono puniti con il carcere, e non peccati veniali”, si accalora Catricalà, citando uno studio secondo cui l’Italia è addirittura in testa alla classifica europea della lotta contro gli accordi illegali sui prezzi. Poi un altro affondo sulle liberalizzazioni, e un plauso quindi alle prime misure varate dal Governo, in particolare su servizi pubblici locali, misurazione degli oneri amministrativi, riduzione dei controlli burocratici, agevolazioni procedurali per l"attività di impresa, certezza dei tempi procedimentali, snellimento del processo civile, liberalizzazione della rete distributiva dei carburanti. Il presidente dell"Authority assicura quindi tutto il suo appoggio per approfondimenti sull"impatto concorrenziale delle misure adottate.

Poi, una nota malinconica sulla class action, il cui “congelamento” da parte del Governo è senz’altro deludente: è un rinvio – dice Catricalà – che rischia di deludere migliaia di cittadini-consumatori che chiedono tutela in tempi brevi. E un colpo di fioretto contro la pubblicità ingannevole, che continua a trionfare su tv e carta stampata, e contro cui non ci sono leggi o regole a tutela dei cittadini. Infine, bisogna accelerare sul controllo sui prezzi dei carburanti (aprire la rete di distribuzione, accelerare sulla liberalizzazione). Non manca il dito puntato contro il caro-libri scolastici (“Terremo il mercato sotto monitoraggio direttamente presso le librerie per assicurarci che quel tetto non induca le imprese a comportamenti uniformi"), ma lo spirito della scarna relazione di Catricalà è tutto nelle prime pagine della sua relazione, in cui è concentrata la filosofia che ha guidato l’Antitrust in questi anni: le sanzioni (solo 86 milioni di euro nel 2007) sono scarse. Ma non serve aumentarle. Va bene così.

Catricalà, infatti, non si sente come altri suoi colleghi lo sceriffo con la pistola sempre in pugno che tutela il mercato che non c’è, anzi conferma ancora una volta il valore delle “procedure di accettazione degli impegni”, su cui ha basato tutta la sua gestione, definite dall’articolo 3 della legge 287 del 1990. Articolo chiave, questo, che prevede la possibilità di chiedere impegni riparatori precisi alle imprese sotto accusa, invece di imporre multe salatissime. Facile imporre maxi-sanzioni, se l’obiettivo è quello di finire sui giornali. Solo che poi queste vengono impugnate dai vari Tar e Consiglio di Stato, e tutto finisce in cavalleria. Meglio, allora, esercitare quotidianamente una “moral suasion” fatta di dialogo quotidiano con le imprese, e concentrarsi sui bisogni reali dei cittadini. Meno mosse a effetto, più bassa manovalanza, questo il viatico di Catricalà. Una filosofia che, a pensarci bene, è l’esatto contrario dei grandi annunci alla Robin Hood che vanno tanto di moda.

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